Il bosco dei 100 passi

Il bosco si racconta in prima persona, con le parole delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Maffeo Vegio di Lodi.

Io sono il Bosco dei 100 passi e il mio nome viene da Peppino Impastato che credeva nella bellezza e nella giustizia sociale ma abitava a 100 passi dalla casa di un importante boss mafioso, Tano Badalamenti, che ne ha ordinato l’omicidio. Io e lui abbiamo una storia simile ma io ho avuto un destino migliore…

Ero parte del Parco agricolo sud Milano

Poi mi è successa una cosa terribile: sono stato acquistato da Salvatore Di Marco, un narcotrafficante di Cosa Nostra, che aveva un progetto ben  preciso su di me: costruire appartamenti ed uffici.

Di Marco era a capo di un grosso giro di spaccio di sostanze stupefacenti che acquistava in Colombia e vendeva nel nord Italia. Grazie a delle lunghe e complicate indagini le sue attività illegali furono scoperte, Di Marco fu arrestato e, fra i beni che gli furono confiscati nel 2002, c’ero anch’io.

Libero dal rischio di diventare cemento…

Nel 2005 vengo affidato al Comune di Gaggiano che ha voluto diventassi un parco aperto al pubblico, piantando assieme ad ERSAF più di 1.500 tra alberi ed arbusti, creando una marcita, un laghetto per birdwatching e tre piccoli stagni.

Nel 2016 il Comune di Gaggiano firma una convenzione per la mia gestione con la Cooperativa Sociale Contina di Rosate, con Libera associazione nomi e numeri contro le mafie e con il DESRDistretto di Economia Solidale Rurale del Parco Agricolo Sud.

Se vogliamo essere precisi, quello che fanno questi amici con me è una: gestione di utilità sociale e di interesse pubblico.

infografica – Bosco 100 passi

Ed eccomi qui

Esempio vivo di riutilizzo di un bene confiscato, così come voluto dalla Legge Rognoni – La Torre 646/1982 e previsto dalla Legge 109/1996.

Sono cresciuto negli anni e mi sono mantenuto in forma grazie al lavoro di molti volontari e di Associazioni che hanno capito che posso continuare a vivere solo se vengo protetto.

Nel prato della memoria

Su alcuni dei miei alberi puoi  trovare i nomi di vittime innocenti di mafia.

Se inquadri il QR-code potrai leggere le loro vite raccontate dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Maffeo Vegio di Lodi.

Passeggiando puoi scoprire il frutteto inusuale, che produce more ed altri frutti ed ha la forma di una foglia di quercia farnia; poco distante c’è anche una meridiana a mosaico. 

Insomma sono ricco di sorprese che spero apprezzerai.

Ti prego di rispettarmi
e trattarmi con cura

soprattutto in nome di tutte quelle vittime innocenti di mafia che onoro.

Ti chiedo di diventare
tu stesso responsabile

E protagonista di quello che accadrà tra le mie foglie e sui miei prati.

Vieni a trovarmi presto