100 passi fra prato e bosco

Hey, ciao! Lo sai dove ti trovi? Sei in un luogo che ha una storia importante, quindi leggi con attenzione ciò che ho da dirti.

Io sono il Bosco dei 100 passi e il mio nome viene da Peppino Impastato che credeva nella bellezza e nella giustizia sociale ma abitava a 100 passi dalla casa di un importante boss mafioso, Tano Badalamenti, che ne ha ordinato l’omicidio. Io e lui abbiamo una storia simile ma io ho avuto un destino migliore…

Il prato
della memoria

Nel prato della memoria
16 alberi ospitano le targhe coi nomi delle vittime di mafia le cui storie sono raccolte in questo sito web.

Sotto ogni albero trovi un QR-code:
usalo per leggere le storie
che ha da raccontarti.

Le storie
delle vittime di mafia

Se si insegnasse
la bellezza alla gente, 
la si fornirebbe di un’arma 
contro la rassegnazione, 
la paura e l’omertà.
All’esistenza di orrendi palazzi

sorti all’improvviso, 
con tutto il loro squallore, 
da operazioni speculative, 
ci si abitua con pronta facilità, 
si mettono le tendine alle finestre, 
le piante sul davanzale,
e presto ci si dimentica 

di come erano quei luoghi prima, 
ed ogni cosa,
per il solo fatto che è così, 

pare dover essere così da sempre
e per sempre.
È per questo

che bisognerebbe educare
la gente alla bellezza: 
perché in uomini e donne 
non si insinui più l’abitudine
e la rassegnazione 
ma rimangano sempre vivi 
la curiosità e lo stupore.

questa bella frase
è di Peppino Impastato

conosci la sua storia?
e quella della altre vittime?