Tobia Andreozzi era un ragioniere che venne ucciso il 30 agosto 1990 a Trentola Ducenta mentre si trovava in compagnia del suo datore di lavoro, Francesco Di Chiara, vero obiettivo dell’agguato. Gli assassini sparano una raffica di colpi che uccisero entrambi. Francesco di Chiara venne ucciso con 15 colpi di pistola che colpirono anche Tobia Andreozzi pur essendo estraneo alla questione.
Il duplice omicidio è stato ordinato da Francesco Bidognetti e Antonio Bardellino, appartenenti al clan dei casalesi (Camorra, Napoli).
Nel novembre del 2003 Bidognetti e altri due collaboratori ovvero Raffaele Cantone e Francesco Biondino furono accusati del duplice omicidio dalla procura di Napoli.
Nel 2006 il tribunale di Napoli decide di separare i due processi di Raffaele Cantone e rinvia a giudizio il processo di Bidognetti e Dario de Simone.
Dopo il rinvio dei processi nel 2006, i giudici hanno condannato all’ergastolo il sicario del delitto, l’esponente del clan Raffaele Cantone e a 11 anni al collaboratore di giustizia De Simone, ritenuto colui che portò il messaggio di morte da Bidognetti al killer. In questo stesso anno viene condannato a 30 anni anche Francesco Biondino, la cui condanna venne ridotta a 20 anni in appello nel 2007.
Tobia Andreozzi è riconosciuto vittima innocente della criminalità organizzata.
(30/08/1990)
Libri
- Cristina Zagaria, Tredici storie di camorra e di vittime innocenti, la Repubblica, 18 febbraio 2019]